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Barbie violate

 

Il tema delle Barbie violate e del popolo maligno con le donne che ancora sognano qui ha il suo culmime con la rappresentazione della Barbie stravolta e capovolta, illusa tra il sogno dell'amore e del principe azzurro atteso e nel fango della disillusione. Ma la tragedia celata dietro la maschera dell'ipocrisia e delle bugie si mostrerà nel corso di ogni donna che ancora sogna. Questo ciclo di opere sono state pensate per una diversa educazione al rispetto dei generi per contrastare la violenza sulla donna. La questione della libertà femminile e la consapevolezza di sè e inviolabilità del corpo femminile è rivisitato attraverso un ciclo che porta il nome delle celebri bambole "Barbie", qui violate, capovolte dal pensiero maschile e sessista con la finale presa di coscienza attraverso miti e leggende per un progetto di formazione ed educazione sul fenomeno sempre più frequente e preoccupante della violenza maschile sulle donne. La serie di mostre programmate rappresenta un lungo percorso esistenziale, culminato nell'esordio letterario del romanzo autobiografico edito da Akkuaria "La casa dell'adolescenza rubata" della stessa autrice Maria Tripoli, in cui in chiave catartica e di autoanalisi l'autrice analizza i percorsi vitali di una vita autentica piena di sofferenze, abusi, inganni, violenze e brutalità in cui la pittura, la poesia e la scrittura con l'incontro di Alda Merini a Milano, hanno rappresentato la salvezza di questa donna per le donne.

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Maria Tripoli copyright © 2015

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