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La parola divinata

(per Maria Tripoli a cura di Francesco Giordano)

 

"Le cose sono potenza e la potenza di una cosa non aspetta il suo riconoscimento intellettuale"

Albeggiano corpi
sulla montagna sacra
dove  poggia ogni avvento il sacro Bennu, l'uccello Fenice.
E' il mattino del mondo che sceglie le sue vittime
da donare al fuoco purificatore.
Tu sei Potenza, o diva, e orme senza tempo
imprimi con strumenti di tradizione su ardente pelle
che si fa senso e materia: sei l'Ieri l'Oggi e il Domani,
raccogli la parte nascosta del Dio.
Egli ti nutre
se tu ne ricerchi il nascosto segno,
come rondine al tramonto piangendo, come rondine...
hai lasciato l'abito di due colori per svolgere il Destino magico di Airone
nel gòrgo delle foci del fiume, nel suo gòrgo
ti sei bagnata, nelle sue acque purificata
nascita prima che l'astro tramonti.
E' il segno del sole oscuro, ora su te, diva:
le acque sono d'argento, e lui ti avvolge, il Profeta antico:
Ancient of Days, lo vedi nell'ombra, e ti dona ricercata mànna
colori identità illìmite....
plasmi la forza con la potenza per il piacere, il senso diviene assenso nell'eterno
dei corpi garrenti all'unisono in onde sonore di Luce
volge l'alba, e ancora cerchi il segno perduto....
Non c'è spazio, la nascita sul mare
ha ogni movimento affrettato: in fine velocior motus
et in tenebris....
çiva e çakti tornano ai templi, vestiti di manti solenni
e tu sei colei che narra, la danzatrice delle Ore
in veste di Luce.

Il seme è gettato bollente nel sacro Vaso, ha donato con violenza pari a potenza dall'Obelisco d'Amore nella Terra eterna, che lo accoglie intensamente: è il miracolo che si rinnova, compiuto il sacrifizio arcano, la folla si ritira gridando osanna agli Dei che sono tornati sulla terra per salvare il mondo martoriato dalle catastrofi millenarie.

"Sostegno di tutto, tu stessa non hai alcun sostegno"

Hai delineato l'orizzonte di molti, e molti ti devono grazie
ma hai mutato anche sofferenze in delizie;
voli come eterno oriente verso la sapienza
e senza ali perché venti ti trasportano come sogno
ma hai conosciuto i simboli che ti rendono viva nel tempo.

Quando torni, è un continuo ripartire
e  calamajo e pennelli hanno avuto il loro frangente
di assoluto, ma lasciano spesso parole senza tono, senza suono
una Parola non può esistere, senza il suono.
Erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Verbum erat Deus...
ti hanno detto nei recessi della sala dei passi perduti
che ciò che è in Alto è in Basso per il fine dell'Unico
però conoscevi già la Via
dovevi solamente lasciarla fluire in te
attraverso le carni, molecole d'orgòne del fiume libero.

"La terra della tua nascita sei tu stessa; in e per te stessa ti sei manifestata"

Ogni mille anni va e torna: il volo è compiuto
come la rinnovazione dell'Universo.
Deve essere un rogo, igne renovatur integra.
Stavolta hai scelto di non bruciare da sola ma saranno due
renderanno l'Uno nel Ternario
dopo aver strappato dal cuore le carni per donarle ai figli
il parto arcano che si concede
del grande Pellicano
d'Oriente egli è il Principe
apprestasi la pira, profuma come tumulo omerico
non sarà canto funesto ma di gioja
perché da lì sorge il mondo
il serpente di bronzo sale sulla croce
e custodisce l'animo muto un segreto
fraternitas
mentre il liquido della vita
risale, è la manifestazione eterna,
dal centro alla rosa.
E' oscuro ai Poeti, divinare il futuro.
E' oscuro, ma il segreto alcuni conoscono.
Ricostruire la Parola.

 


Yardèn
(Francesco G.) 18 maggio 2012, 17,10

 

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